
Il n. 40 di Fata Morgana è un numero speciale dedicato alla più grande cinematografia mondiale, per qualità e produzione, quella americana. Il fascicolo è tutto consacrato agli Stati Uniti d’America e al rapporto tra tale cinema e la tradizione storico-culturale nonché le pratiche politiche e sociali del Paese, che giungono fino all’oggi e al prossimo futuro dell’elezioni presidenziali americane.
Mediante l’industria cinematografica, gli Stati Uniti sono riusciti a esportare i propri valori e la propria visione del mondo, guidando con pertinacia gli immaginari globali, facendoli confluire verso l’accettazione o persino l’accoglienza entusiastica dell’American way of life.
Il cinema statunitense costituisce dunque l’exemplum perfetto dell’arte di e per le masse, il luogo in cui coesistono il sistema di produzione e di controllo capitalistico e la pulsione più anarchica e deviante; il legame tra corpi e anticorpi, il veleno che è ricettacolo dell’antidoto.
Ma se è vero che l’America sorge dal desiderio di unità di molti stati, spesso altrettanto diversi, è anche vero che il cinema e la cultura statunitensi non sono mai stati pienamente unitari. Da qui le caleidoscopiche declinazioni della forma cinematografica classica che esplodono, definitivamente, con l’emergere del cinema indipendente, fino ad arrivare agli autori della New Hollywood e della “Scuola di New York”.
Il quarantesimo volume di Fata Morgana dedicato agli Stati Uniti d’America è stato pensato in due sezioni distinte.
La prima intitolata L’America in un film prevede i contributi di studiosi italiani ed internazionali, che leggono il cinema in rapporto alla cultura del Paese, con contributi di: Jean-Loup Bourget (Il diavolo è femmina), Veronica Pravadelli (Il romanzo di Mildred), Luca Venzi (Lo specchio scuro), James Naremore (Il suo tipo di donna), Alessandro Canadè (Un uomo tranquillo), Daniele Dottorini (Cantando sotto la pioggia), Michele Guerra (Johnny Guitar), Roberto De Gaetano (L’infernale Quinlan), Massimo Fusillo (La donna che visse due volte), Dana Polan (La grande fuga), Marcello Walter Bruno (Duel), Alessia Cervini (La rabbia giovane), Francesco Ceraolo (Chinatown), Emiliano Morreale (Toro scatenato), Gianluca Solla (The Elephant Man), Paolo Mereghetti (Gli amici di Georgia), Felice Cimatti (Broadway Danny Rose), Roy Menarini (Forrest Gump), Massimo Donà (Django Unchained), Pietro Montani (Ore 15:17 – Attacco al treno).
La seconda sezione, intitolata Il più grande film americano, dà voce ad alcuni tra i più importanti registi del panorama cinematografico mondiale contemporaneo, tra cui Paul Schrader, Paolo Sorrentino, François Ozon, Pedro Costa, Franco Maresco, Michelangelo Frammartino, Arnaud Desplechin, Pietro Marcello, Alice Rohrwacher, Miguel Gomes, Susanna Nicchiarelli e Gianni Amelio, ai quali è stato chiesto di indicare il proprio film americano preferito.