
La trasparenza si presenta come una sorta di parola d’ordine che attraversa la modernità e trapassa nella realtà contemporanea, declinandosi in modi differenti che la legano ai dispositivi del visibile e a una dimensione polisensoriale che la trasforma in un’interfaccia del corpo e dell’ambiente, spazio tra il virtuale e la sua attualizzazione.
Il numero si apre con una conversazione con Jean-Louis Comolli e presenta, tra gli altri, i contributi di Daniela Angelucci, Alessia Cervini, Roberto De Gaetano, Daniele Dottorini e Luca Venzi.